martedì

Due ore al giorno, anzi alla notte.

Da stasera cercherò di rubare due orette al giorno, anzi alla notte, dalle nove alle undici circa, per scrivere. 
Cercherò così di riuscire a portare avanti almeno alcune delle "Scritture in corso", senza rubare tempo alle bimbe o alle mille incombenze della vita quotidiana.
Da qualche tempo una incombenza si è prepotentemente imposta: seguire i miei genitori (83 e 85) nei loro acciacchi, ricoveri, ed emergenze varie. 
Quindi ogni giorno almeno un viaggetto all'ospedale, una nottata al pronto soccorso quasi ogni mese, letture di diagnosi e referti.
Devo dire che ci sarebbe da prendere spunto per una serie di romanzi di ambiente medico/ospedaliero.
Spero solo che "rubare" queste ore al sonno (o alla lettura serale) non crei problemi di stanchezza, o di rapporti con "quello che dorme con me" che anche lui di solito aspetta la sera per poterci scambiare due parole e svenire sul lettone.
Accorgimento: mi porterò il notebook a letto!
Stasera prima prova. Anche se domani sveglia alle sei...
Un abbraccio
Rosanna

1 commento:

ross ha detto...

Veramente ho scritto per un'ora abbondante poi ho pensato che dovevo dormire, perché non ce la facevo più.
Comunque soddisfatta!